Il ritorno di Game Informer: la famosa pubblicazione è stata completamente rilanciata, ma la scelta dei partner è allarmante

Di: Anton Kratiuk | 26.03.2025, 12:16

Come promesso, la famosa edizione di Game Informer, che dal 1991 ha deliziato i giocatori con materiali interessanti e informativi e che è stata chiusa nell'estate del 2024, ha annunciato importanti novità.

Ecco cosa sappiamo

La redazione di Game Informer, guidata dal caporedattore Matt Miller, è tornata al lavoro.

Le notizie vere e proprie hanno già iniziato a comparire sulloro sito web e l'intero archivio di articoli è di nuovo disponibile.

Game Informer è stato salvato da Gunzilla Games, una società ucraino-tedesca con uffici a Kiev, Francoforte e Londra. Il nuovo proprietario lascia a Game Informer piena libertà di azione e di espressione delle proprie posizioni e opinioni in articoli, recensioni e video.

Game Informer annuncerà presto i dettagli sul nuovo formato della sua famosa edizione cartacea, che diventerà "più grande e migliore".

E ora la parte triste

La rinascita di Game Informer è certamente un'ottima notizia, ma la reputazione di Gunzilla Games solleva molte domande. È vero che è stata fondata da uomini d'affari ucraini, ma è stata ripetutamente accusata di avere legami con oligarchi russi e di riciclare il loro denaro, oltre che di trasmettere narrazioni filorusse già durante l'invasione su larga scala.

A causa delle accuse di attività criminali, i fondatori di Gunzilla Games, Vlad Korolev e Alexander Zoll, hanno abbandonato l'Ucraina, con Korolev che lo ha fatto illegalmente, e si sono trasferiti in Germania.

Si sostiene che l'obiettivo principale di Korolev e Zoll non fosse lo sviluppo di giochi, ma il riciclaggio di investimenti attraverso gli Emirati Arabi Uniti a scopo personale e per sostenere i loro partner russi. Anche in Germania, la loro inclinazione alla violenza persisteva, come dimostra un incidente avvenuto nel settembre 2022, quando un dipendente di Gunzilla Games è stato aggredito fisicamente da Tsoll e Korolev dopo aver deciso di lasciare l'azienda con il suo team di sviluppo, con conseguenti accuse penali.

Speriamo che Game Informer abbia preso la decisione giusta nella sua scelta e che non se ne penta.

Fonte: Game Informer, Navarti, sito web di Game Informer