I dazi di Trump colpiranno duramente il business di Apple: le azioni della società hanno reagito con un calo
Donald Trump ha annunciato nuovi dazi che colpiranno le merci provenienti da quasi tutti i Paesi (e, ovviamente, bypasseranno il Paese terrorista Russia!). Il dazio minimo per tutti i partner commerciali degli Stati Uniti è del 10% e raggiunge il 49% per il Myanmar, il 46% per il Vietnam, il 34% per la Cina, il 32% per Taiwan, il 26% per l'India e il 24% per il Giappone. Il Presidente degli Stati Uniti giustifica le sue azioni con la necessità di prendersi cura dell'economia del Paese e di incentivare i cittadini ad acquistare beni nazionali, ma per il momento le grandi imprese sono sotto shock e devono ristrutturare le loro attività. I risultati della guerra dei dazi sono ancora lontani, ma le azioni sono in calo in questo momento.
Ecco cosa sappiamo
Dopo il discorso di Trump, il mercato azionario statunitense ha reagito immediatamente con un calo di 2.000 miliardi di dollari e questa tendenza continua.
L'azienda più costosa del mondo, Apple, ha un problema enorme. Per molti anni il gigante americano ha dislocato i suoi impianti di produzione a Taiwan, in Europa, in India, in Cina e nei Paesi del sud-est asiatico, ma a causa dei nuovi dazi questa cooperazione si è rivelata economicamente non redditizia. Ad esempio, a Taiwan vengono prodotti i processori al silicio di Apple, utilizzati in tutti i dispositivi dell'azienda. Apple si troverà di fronte a un dilemma: o spostare tutta la produzione negli Stati Uniti, ma non è così facile da fare, o aumentare il costo dei suoi prodotti, rendendoli meno competitivi sul mercato.
L'agenzia di investimenti Morgan Stanley ha stimato che le sole importazioni dalla Cina costerebbero ad Apple 8,5 miliardi di dollari in più all'anno!
Durante la prima amministrazione Trump, Apple ha ricevuto un'esenzione dalla politica tariffaria statunitense, ma ora il presidente ha dichiarato che nessun'altra azienda otterrà più favori.
In seguito a questa notizia, le azioni Apple sono scese del 7,5% nella sessione post-trading.
Fonte: MacRumors