Nintendo non ha incluso gli aggiornamenti tariffari statunitensi nel prezzo dello Switch 2, ma ora l'azienda è costretta ad analizzare attivamente la situazione e le sue possibili conseguenze.
Nintendo ha dichiarato ufficialmente che il prezzo iniziale della nuova console Switch 2 non teneva conto delle precedenti tariffe commerciali statunitensi. Tuttavia, la recente imposizione di nuove tariffe da parte dell'amministrazione del presidente Donald Trump sta costringendo l'azienda a riconsiderare la propria strategia.
Ecco cosa sappiamo
Il presidente di Nintendo of America Doug Bowser ha spiegato che il prezzo dello Switch 2, fissato a 450 dollari, è dovuto alle caratteristiche migliorate del dispositivo, come lo schermo LCD più grande e i controller Joy-Con aggiornati. Ha sottolineato che le tariffe precedenti non hanno influito sul prezzo della console, poiché l'azienda ha diversificato la produzione dalla Cina al Vietnam e alla Cambogia.
Tuttavia, le nuove tariffe, introdotte il 2 aprile, impongono un dazio del 46% sulle importazioni dal Vietnam e del 49% dalla Cambogia, creando nuove sfide per Nintendo. In risposta, l'azienda ha posticipato l'inizio dei preordini negli Stati Uniti, che avrebbero dovuto iniziare il 9 aprile, per valutare il potenziale impatto di queste tariffe sul mercato.
Stiamo valutando attivamente quale potrebbe essere l'impatto
Bowser ha sottolineato che Nintendo sta analizzando attivamente la situazione e le sue possibili conseguenze per l'azienda e per i consumatori. Resta da vedere se questo porterà a un aumento del prezzo dello Switch 2 negli Stati Uniti. Vale la pena notare che le azioni di Nintendo e di altre società di videogiochi giapponesi hanno già subito un calo a causa di queste restrizioni commerciali.
Nonostante queste difficoltà, il lancio dello Switch 2 negli Stati Uniti è previsto per il 5 giugno e i preordini negli altri Paesi sono in corso. Si spera che Nintendo trovi una soluzione ottimale che soddisfi sia l'azienda che i giocatori.
Fonte: The Verge