Sergei Flesh: The Economist si sbagliava - i "shakhed" non hanno intelligenza artificiale e non sono controllati tramite Telegram

Di: Anry Sergeev | 26.05.2025, 12:42

In risposta a una pubblicazione di The Economist riguardante l'asserito utilizzo dell'intelligenza artificiale e del controllo dei droni Shahed tramite Telegram, lo specialista ucraino della comunicazione radio Sergei "Flesh" Beskresny ha smentito tali affermazioni.

Contesto

Nell'articolo di The Economist si afferma che i droni russi "Shahed" sono in grado di inviare video e coordinate attraverso le reti mobili ucraine durante il volo, utilizzando Telegram come canale di comunicazione. La pubblicazione suggerisce che ciò consente agli operatori di vedere in tempo reale dove vola il drone e persino di correggerne il percorso, come se "Shahed" fosse una piattaforma intelligente con intelligenza artificiale.

La pubblicazione è apparsa dopo che il 25 maggio 2024 la Russia ha effettuato uno dei suoi attacchi aerei più massicci contro l'Ucraina, lanciando 298 droni e 69 missili, che probabilmente rappresenta un record. Queste azioni mirano a sovraccaricare il sistema di difesa aerea ucraino, costretto a risparmiare risorse.

Cosa smentisce lo specialista

Secondo Sergei "Flesh", i Shahed non hanno la capacità di essere controllati a distanza tramite Telegram e non trasmettono video in tempo reale attraverso le reti mobili ucraine. Non sono dotati di intelligenza artificiale e continuano a utilizzare la navigazione satellitare, influenzata da mezzi di guerra elettronica.

Citazione:

"Sui Shahed è installato un tracker che invia informazioni sulla sua posizione e dati di volo (velocità, altitudine). Le letture vengono inviate tramite un bot di Telegram. Per l'invio vengono utilizzate reti mobili e schede SIM. Le schede SIM possono essere russe, ucraine o di altri paesi. Questi modem e schede SIM negli scarti ne troviamo centinaia se non migliaia già. Noi, comprendendo tutto ciò, non permettiamo ai Shahed di operare attraverso le nostre reti mobili."

"I Shahed non sono controllati da remoto, non hanno tale funzionalità, cercano semplicemente di trasmettere la loro posizione".

In realtà, sui droni sono installati tracker che trasmettono dati sulla posizione e sul volo tramite bot di Telegram, utilizzando schede SIM di vari paesi, comprese quelle ucraine. Tuttavia, queste azioni non sono un segno di controllo remoto, ma solo un tentativo di trasmettere informazioni sul percorso di volo.

Gli specialisti ucraini stanno prendendo misure per prevenire l'uso da parte dei droni nemici delle reti mobili ucraine per la trasmissione di dati. Pertanto, le affermazioni sui droni "intelligenti" con IA e controllo tramite Telegram non corrispondono alla realtà.

"È davvero un peccato che un'autorevole pubblicazione scriva informazioni non veritiere", ha sintetizzato il suo post lo specialista ucraino.

Fonte: Sergei Flesh