L'Italia accusa la Gran Bretagna di egoismo per la mancanza di condivisione della tecnologia nel programma aereo di prossima generazione GCAP

Il Ministro della Difesa italiano Guido Crozetto ha accusato il Regno Unito di condivisione tecnologica insufficiente con Italia e Giappone nel programma congiunto GCAP (Global Combat Air Programme), che mira a creare un caccia di sesta generazione entro il 2035.
Ecco cosa sappiamo
Ha esortato Londra a superare "le barriere dell'ego" e ha sottolineato che le partnership efficaci sono possibili solo con un accesso paritario alla tecnologia, specialmente in progetti con un così profondo livello di investimento congiunto.
"Devi abbattere alcune delle barriere dell'ego. L'Italia le ha abbattute completamente, il Giappone quasi completamente. Mi sembra che il Regno Unito sia riluttante a farlo, e questo è un errore, perché l'egoismo è il peggior nemico delle nazioni," ha spiegato il funzionario.
Sebbene non abbia specificato quali tecnologie rimangano indisponibili, la sua dichiarazione evidenzia ancora una volta le tensioni all'interno del consorzio internazionale.

Un rendering del GCAP. Illustrazione: Mitsubishi
Il programma GCAP combina gli sforzi del Regno Unito (Tempest), Italia (piattaforma Leonardo) e Giappone (programma F-X) per creare un aereo da combattimento avanzato. Il progetto coinvolge colossi come BAE Systems, Leonardo, Mitsubishi Heavy Industries, nonché i produttori di motori Rolls-Royce, IHI Corporation e altri. Il primo prototipo del caccia Tempest è già stato assemblato nel Regno Unito, con il primo volo previsto per il 2027.
L'obiettivo principale del GCAP non è solo creare un aereo all'avanguardia, ma anche ottenere autonomia strategica dai fornitori esterni statunitensi e altri. Questo obiettivo implica una profonda cooperazione tecnica tra i tre paesi, complicata da un accesso disuguale agli sviluppi critici.
In parallelo con il GCAP, un programma competitivo FCAS viene sviluppato in Europa, con Francia, Germania e Spagna che vi lavorano. Tuttavia, ci sono problemi anche lì: il CEO di Dassault Aviation Eric Trappier ha recentemente criticato la scarsa coordinazione e i ritardi nella divisione delle responsabilità nello sviluppo del prossimo aereo NGF di generazione futura.
Ha espresso dubbi sul fatto che il programma sarà in grado di rispettare le scadenze previste, incluso il primo volo del dimostratore nel 2029.
Fonte: Reuters