Nell'ultimo anno, i "giganti del bitcoin" hanno scaricato oltre 500.000 BTC, riprendendo gli investimenti istituzionali e stabilizzando il mercato

Di: Russell Thompson | ieri, 20:51
Rivoluzione del bitcoin: grandi attori vendono, fondi istituzionali costruiscono portafogli Trasformazione del bitcoin: i giganti vendono, i fondi si rinforzano. Fonte: ABC News

Nell'ultimo anno, il mercato delle criptovalute ha subito un cambiamento silenzioso ma potente: i grandi detentori privati di bitcoin - i cosiddetti "giganti" - hanno venduto oltre 500.000 BTC (ai tassi di cambio attuali ≈ 50 miliardi di dollari). Ma queste monete non sono andate da nessuna parte: sono state felicemente acquistate da investitori istituzionali, accumulando complessivamente quasi 900.000 BTC. Di conseguenza, il mercato sta diventando meno caotico e più "maturo" - con meno volatilità e nuove regole del gioco.

Perché i "giganti" vendono?

Stiamo parlando di investitori iniziali, minatori di criptovalute, portafogli offshore e "veterani" non identificati della rete, che hanno acquistato BTC a prezzi di 100-1.000 dollari e per anni hanno detenuto volumi significativi - da 1.000 a 10.000 BTC. Gli analisti presumono che alcuni di loro abbiano iniziato a "ritirare" soldi, realizzando numerosi profitti. Alcuni semplicemente come parte del ribilanciamento del portafoglio, altri a causa di una regolamentazione sempre più restrittiva o dell'avvicinarsi all'età della pensione (letteralmente).

Particolare attività è stata notata nel primo trimestre del 2025 mentre il bitcoin è salito sopra il segno dei 90.000 dollari: i giganti hanno iniziato ad uscire e i fondi hanno iniziato ad entrare attivamente.

Chi li sta sostituendo?

Secondo Bloomberg e 10x Research, i principali acquirenti sono stati grandi fondi e attori istituzionali: questi includono ETF (ad esempio, BlackRock, Fidelity, Ark Invest) così come trader aziendali come MicroStrategy. I fondi pensione, i gestori di attivi e le banche private sono anche tra gli acquirenti.

Secondo i rapporti, gli investitori istituzionali ora possiedono circa il 25% di tutte le emissioni di BTC - più di 4,8 milioni di monete - rendendoli la classe di proprietà più grande. A titolo di confronto, i giganti (indirizzi con 1.000-10.000 BTC) hanno visto la loro quota diminuire di quasi il 10% nell'anno.

Gli investitori istituzionali possiedono circa 4,8 milioni di monete sui circa 20 milioni di bitcoin in circolazione.
Gli investitori istituzionali possiedono circa 4,8 milioni di monete sui circa 20 milioni di bitcoin in circolazione. Illustrazione: 10x Research

Cosa sta facendo la differenza.

  1. Volatilità in diminuzione.
    Secondo Deribit, la volatilità realizzata del BTC a 30 giorni ha raggiunto un minimo di due anni. Questo è dovuto al fatto che gli istituzionalisti tendono a mantenere posizioni più a lungo e non reagire a notizie dure o ai tweet di Elon Musk.
  2. Cambiamento del modello di crescita.
    Con l'arrivo dell'istituzionalizzazione, il mercato del BTC sta diventando più "simile all'oro" - non un motore di hype, ma una protezione del capitale a lungo termine. Ciò significa meno picchi speculativi, ma anche una capitalizzazione più stabile.
  3. Effetto fondi.
    Gli ETF stanno diventando il nuovo gateway per il mercato per il retail - più persone stanno acquistando bitcoin tramite strumenti regolamentati piuttosto che direttamente nei portafogli.

Ma ci sono rischi

Analisti avvertono: se i flussi di capitale verso gli ETF rallentano e i precedenti "giganti" continuano a vendere, ciò potrebbe portare a flessioni a breve termine. Inoltre, la concentrazione istituzionale comporta rischi sistemici: se uno dei principali attori finisce sotto sanzioni o fallisce, potrebbe colpire duramente il mercato.

Fonte: Bloomberg